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Museo delle Enciclopedie
Sede provvisoria: Via Dante Alighieri 12, Castell'Azzara (Grosseto) 

Il Museo delle Enciclopedie è una istituzione culturale privata fondata dal Prof. Alfredo Mariani,
a disposizione di studenti, ricercatori, autori ed insegnanti.
E di chiunque ritenga la salvaguardia della Cultura una necessità prioritaria.


Altri progetti di salvaguardia della Cultura e della Conoscenza


Il progetto del Museo delle Enciclopedie è evidentemente una operazione di salvaguardia della Memoria, della Cultura e della Conoscenza.
Altri progetti con simili finalità sono stati attivati in altri luoghi e in altri tempi, con alterne fortune. Il principio della "capsula del tempo" si è però diffuso in tutto il mondo.
Voglio presentare in queste righe il progetto Memory of Mankind ideato dall'artista e studioso austriaco Martin Kunze.
Si tratta del tentativo di salvataggio delle opere più rappresentative della produzione umana, sia a livello universale che individuale,
attraverso l'uso di supporti digitali in ceramica impacchettati in scatole di ceramica ed il tutto depositato all'interno di una miniera di sale in Austria. 
E' una vera e propria "capsula del tempo" dell'intera Umanità, alla quale tutti possono partecipare.

Alcune tra le motivazioni che hanno portato alla costituzione di un team di ricercatori ed esperti e successivamente alla messa in opera del progetto,
molto ambizioso ed impegnativo, sono le stesse che hanno portato alla fondazione del Museo delle Enciclopedie.
Memory of Mankind è stato presentato anche dalla prestigiosa società editrice e di produzione culturale BBC che gli ha dedicato un ampio articolo, visualizzabile al link sottostante.
Chi non avesse dimestichezza con la lingua inglese può utilizzare l'ottimo servizio di traduzione offerto dal browser Chrome di Google, inserendo il link sottostante
nella barra degli indirizzi di Chrome e, una volta aperta la pagina, attivare attraverso il click sul tasto destro e la scelta dal menù che viene presentato, la traduzione in italiano.

https://www.bbc.com/future/article/20161018-the-worlds-knowledge-is-being-buried-in-a-salt-mine

Queste sono alcune riflessioni tratte dall'articolo sopra indicato e che condividiamo appieno:

Viviamo in un mondo digitale in cui le informazioni sono archiviate come elenchi di minuscoli uni e zeri elettronici che possono essere modificati o addirittura cancellati con pochi colpi accidentali su una tastiera. "Purtroppo viviamo in un'epoca che non lascerà quasi nessuna traccia scritta", ha spiegato Martin Kunze.

 Eppure gli enormi depositi di conoscenza che abbiamo costruito sono pericolosamente vulnerabili.

La situazione diventa più seria se si considerano gli articoli scientifici che ora vengono pubblicati esclusivamente online. Interi cataloghi di filmati di emittenti di notizie, televisione e film sono archiviati in formato digitale. I documenti ufficiali e quelli governativi risiedono nelle biblioteche digitali.

Eppure una conferenza di scienziati della meteorologia spaziale, insieme a funzionari della Nasa e del governo degli Stati Uniti, all'inizio di quest'anno ha messo in guardia sulla natura fragile di tutte queste informazioni digitali. Le particelle cariche espulse dal sole in una potente tempesta solare potrebbero innescare picchi elettromagnetici che potrebbero rendere inutili i nostri dispositivi elettronici e cancellare i dati memorizzati nelle unità di memoria.

Ma ci sono anche altre minacce: hacker malintenzionati o persino funzionari negligenti potrebbero manomettere questi record digitali
o eliminarli del tutto.
 E se perdiamo semplicemente la capacità di leggere queste informazioni? La tecnologia sta cambiando così velocemente che i formati multimediali vengono rapidamente resi obsoleti. Minidisc, VHS e l'umile floppy disk sono diventati obsoleti nel giro di decenni.
Da qui il desiderio di conservare una copia cartacea dei nostri documenti più importanti.

Sfortunatamente, è improbabile che anche le forme più tradizionali di memorizzazione delle informazioni mantengano le informazioni al sicuro per più di qualche secolo. Mentre abbiamo alcuni manoscritti cartacei che sono sopravvissuti per centinaia di anni - e nel caso dei rotoli di papiro, per migliaia - a patto che siano conservati nelle giuste condizioni.

Memory of Mankind può servire come backup della conoscenza in caso di un evento come la guerra, una pandemia o un meteorite
che ci riporti indietro di secoli entro due o tre generazioni.
Una società può perdere competenze e conoscenze molto rapidamente: nel VI secolo,
l'Europa ha in gran parte perso la capacità di leggere e scrivere nel giro di tre generazioni.
 
Questo è il sito ufficiale del progetto Memory of Mankind, che vi invitiamo a visitare 




 

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